domenica 5 dicembre 2010

05/12/2010

Happy Birthday Walt!!!

mercoledì 10 novembre 2010

100

Non voglio arrivare alle lacrime per cui evito di pensare. Tantissimi auguri per questo centenario!!! ..e intanto le lacrime arrivano comunque, mannaggia!

mercoledì 29 settembre 2010

A.F.L.V.

Martedì sera torno a casa e trovo in cucina un piatto fondo pienoo di vongole a bagno nell'acqua. Esclamo: "che brutte! Hai comprato le vongole?" Mia mamma risponde: "Si, ma è l'ultima volta.." Mio padre (sottovoce ma l'ho sentito): "Non dire il perchè!".
Ci mettiamo a tavola e chiedo: " Perchè sono vive?", mamma "si!".
Mercoledì mattina, mi preparo per uscire: "mamma, ti servono delle commissioni?", lei: " ci sarebbe quella questione là!!..delle vongole!!"

Sono in motorino, appeso al gancio c'è un sacchetto che sballoccia e io cerco di tenerlo fermo coi piedi, arrivo al lungo mare, faccio per fermarmi ma mi accorgo che in spiaggia c'è troppa gente, mi sposto nella spiaggia più distante.. ma oggi c'è un bel sole!! in spiaggia, sulla passeggiata e sugli scogli c'è pieno di gente che sembra guardare solo me e il mio sacchetto. Cerco sostegno psicologico, prendo il coraggio e mi dirigo indifferente verso gli scogli al largo, mi avvicino all'acqua, mi nascondo dietro lo scoglio più grosso.. e libero in mare le vongole!!!

L'Associazione Familiare per la Liberazione delle Vongole è un'ente benefico per il salvataggio delle vongole dai banchi dei supermercati. Opera a partire da oggi e ha assoluto bisogno di sostegno economico!!! donate il 5 per mille all' A.F.L.V.!!!

"é sempre meglio di quelli che liberano i nani da giardino!!!!" (giustificazione di mia mamma!!)



http://www.youtube.com/watch?v=z5quZLFTXKY

mercoledì 22 settembre 2010

Generazioni

E' morto il Sig. Mario C., "il più grande cornuto di Chiavari!!"
..ora, io non voglio assolutamente essere offensiva, ma (stando a quello che dice mio padre) era proprio lui a definirsi così. Ed è una delle rare volte in cui credo a quello che dice mio papà! E' decisamente probabile che dicesse questo di sé: tutte le volte che andavamo a pranzo al Monterosa lui, finito di mangiare, si avvicinava al nostro tavolo e automaticamente iniziava a proclamarci le sue misoginissime idee e finiva inevitabilmente per raccontare di quella volta in cui, rientrato a casa in anticipo, aveva trovato sua moglie a letto con un altro. Poi si fermava, inarcava i sopracciglioni bianchi e aspettava un qualsiasi cenno di approvazione da parte nostra.

Appena passava la porta per andarsene via, mio nonno mi guardava e mi diceva:"Lo sai quante volte me l'ha raccontata la storia di sua moglie?!?".

M.C, non apparteneva alla categoria di "Quel porco!", rientrava nelle grazie del nonno perchè era abbastanza sottomesso.

mercoledì 8 settembre 2010

Ho agito d'impulso

"Ho perdonato errori quasi imperdonabili, ho provato a sostituire persone insostituibili e dimenticato persone indimenticabili. Ho agito per impulso, sono stato deluso dalle persone che non pensavo lo potessero fare, ma anch'io ho deluso. Ho tenuto qualcuno tra le mie braccia per proteggerlo; mi sono fatto amici per l'eternità. Ho riso quando non era necessario, ho amato e sono stato riamato, ma sono stato anche respinto. Sono stato amato e non ho saputo ricambiare. Ho gridato e saltato per tante gioie, tante. Ho vissuto d'amore e fatto promesse di eternità, ma mi sono bruciato il cuore tante volte! Ho pianto ascoltando la musica o guardando le foto. Ho telefonato solo per ascoltare una voce."

Da: Charlie Chaplin

mercoledì 11 agosto 2010

Non fare domande di cui non vuoi sapere la risposta

... ma se la risposta ormai l'ho già capita..c'è ben poco da fare!

giovedì 17 giugno 2010

La scatola del tempo

Correva l'anno -non lo so, allora sarebbe meglio iniziare così: -
Tanti tanti anni fa - sì, ora va decisamente meglio- io e mio fratello Alberto frequentavamo alla sera un corso di conversazione inglese.
Una sera il testo di cui discutere parlava di misteriose "scatole del tempo" in cui le persone potevano nascondere gli oggetti per loro più significativi e seppellirli sottoterra in modo che un giorno qualcuno li avrebbe ritrovati e avrebbe intuito qualcosa riguardo la personalità del possessore degli oggetti.
La lettura mi aveva affascinato, l'argomento di discussione era stato ovviamente pensare a cosa ognuno di noi avrebbe voluto seppellire. Non ricordo assolutamente cosa avessi risposto io, ma ricordo che l'idea mi era piaciuta un sacco.
Ho sempre adorato quelle storie di tesori nascosti che vengono seppelliti e ritrovati.

L'idea continuava a girare nella mia testolina finchè un giorno,ad un raduno di befane (cioè una di quelle rare volte in cui io e le mie amiche ci riunivamo tutte insieme), ho proposto di preparare una busta dal contenuto top secret e seppellirla per riesumarla soltanto 10 anni dopo.
E così è stato. Quella sera ognuna di noi ha preso un foglietto e ha scritto il suo pronostico riguardo i nostri matrimoni.
Queste le regole:
-bisogna scrivere in ordine i nostri nomi da quella che si sposerà per prima all'ultima
- affianco al nome nostro va segnato se ci sposeremo con il nostro fidanzato attuale o qualcun altro
- bisogna scommettere anche su se stesse
- nessuno deve rivelare cosa ha scritto, lo leggeremo fra 10 anni quando (ipoteticamente) saremo tutte sposate.
-ognuno può aggiungere poi i suoi commenti, pensieri e cazzate.

così è stato fatto, poi abbiamo messo i 5 foglietti dentro una busta che abbiamo sigillato con lo scotch e sullo schotch abiamo messo le nostre firme per inpedire che qualcuno potesse aprirla e richiuderla senza farsene accorgere. Era il 5 maggio del 2004. La busta è rimasta nella camera della Robi per più di 2 anni, fino al 21 luglio 2006 quando, durante una cena con amici, io, Priscilla e Mona ci siamo messe a scavare una buca nell'aiuola di casa della Robi, abbiamo deciso che era ora di dar sepoltura alla busta top secret. La abbiamo avvolta in più strati di sacchetti da freezer pensando che al più presto la avremmo ripresa e seppellita dentro una scatola di latta.

Seguono 4 anni di incapacità di trovare la scatola ed il tempo e l'occasione per disseppelire la busta. Ma di certo non ce la siamo dimenticata! se ne parlava ad ogni incontro,e ormai anche i "non addetti ai lavori" erano incuriositi dalla storia della nostra busta.

E così, qualche sera fa, durante un'altra cena fra amici, io, Priscilla e Mona (le cose si ripetono a volte nella vita) ci siamo messe a scavare.. ma della busta ..nulla!! non ci ricordavamo quale fosse il punto preciso in cui la avevamo seppellita e poi c'erano un sacco di alberi di banano in più..

..non ci siamo arrese! qualche sera dopo siamo tornate sul luogo con la mappa del tesoro: una fotografia che ci ritraeva nel momento della sepoltura.
E' stata dura anche così e stavamo perdendo le speranze, scavavano a palate cose se dovessimo sotterrare un cadavere, niente! ma non ci siamo arrese! si è messo a piovere ma niente, non ci siamo arrese! abiamo preso le coordinate e sembrava proprio che il punto X fosse esattamente sotto il banano. rinunciare? niente! non ci siamo arrese!! scava che ti scavi,zappa che ti zappa..ecco qualcosa di bianco!!! ..le radici dell'albero! :( Rizappa che ti rizappi, riscava che ti riscavi "..yeeeeeeeeeeeeeeeehhh!! eccola,eccola eccola!!"...LA ABBIAMO TROVATA!
i sacchetti più esterni erano stati perforeti e trapassati da una radice del banano.
La estraiamo e ci accorgiamo che c'è qualcosa di strano.
la busta e i fogli sono un'unica poltiglia marcia. i fogli sono tutti appiccicati uno all'altro. e' tutto perso!

Agli scavi archeologici seguono in realtà i lavori di interpretazione papirologica. con unghie e pinzette proviamo a separare i fogli che inevitabilmente si squagliazzzano (questo è il termine tecnico).
recuperiamo solo un foglio, quello che stava al centro è ancora abbastanza leggibile, è quello della Mona, riesce a recuperare tutti i dati!!
che invidia! Del mio rimane la parte iniziale in cui racconto "siamo a casa della Ale e abbiamo mangiato un sacco", della Robi rimane qualcosa che guardato controluce sembra un pronostico su la nascita dei figli, della Ale rimane qualche parola ma utile tipo "altro, altro, attuale" e della Michi rimane..nulla!(da cui deduciamo che il suo foglio poteva essere quello più esterno!)

Passiamo la serata alla nuova casetta da sposata della Robi, avvisiamo la Ale e siamo tutte mogie. Qualcuna lascerebbe cadere la cosa..ma a me non va. sono triiiste, devo trovare il modo da avere qualcosa da riesumare il 5 maggio 2014!! Sigh!

..to be continued

mercoledì 16 giugno 2010

Die Verwandlung

Als Gregor Samsa eines Morgens aus unruhigen Träumen erwachte, fand er sich in seinem Bett zu einem ungeheueren Ungeziefer verwandelt. Er lag auf seinem panzerartig harten Rücken und sah, wenn er den Kopf ein wenig hob, seinen gewölbten, braunen, von bogenförmigen Versteifungen geteilten Bauch, auf dessen Höhe sich die Bettdecke, zum gänzlichen Niedergleiten bereit, kaum noch erhalten konnte. Seine vielen, im Vergleich zu seinem sonstigen Umfang kläglich dünnen Beine flimmerten ihm hilflos vor den Augen.

»Was ist mit mir geschehen?«, dachte er. Es war kein Traum
[...]

domenica 16 maggio 2010

"leonino"..mi piace pure!

Mia mamma mi ha sempre detto che il mio peggior difetto è che faccio le cose troppo impulsivamente, aggredisco le persone. " hai un carattere leonino, aggredisci gli altri per poi magari fargli le carezze". Io mi definisco un elefante in un negozio di cristalli, graziata, in tutto. Impulsiva e sinceramente stupida o stupidamente sincera, non so. Non so neanche quanto sia un difetto e quanto sia un pregio. Che testa di cazzo!
meglio evitarmi.

lunedì 29 marzo 2010

Questioni importanti

Nella mia università non è mai funzionato niente, non si capisce cosa si debba fare, quando lo si debba fare, dove siano gli uffici, le aule, gli studi, non funziona nulla, non ci sono computer, la macchinetta per i servizi agli studenti non ha MAI funzionato, gli orari delle lezioni son sempre stati più difficili da interpretare che un sudoku di livello impossibile, le lezioni hanno sempre avuto orari sovrapposti, e gli esami pure! Stesso giorno, stessa ora in sedi universitarie diverse. Insomma, è sempre andato tutto a scatafascio lì dentro e nessuno ha mai fatto niente! Io mi sono adeguata a tutto ciò, barcamenandomi fra procedure ed esami giusto per lo stretto indispensabile e fregandomene di tutto il resto.
Ma questo no! ...ed è già la seconda volta che mi succede!!
Entro al polo e vado diretta alle macchinette delle bibite, schiaccio quel tasto che ti fa già pregustare un attimo di intenso piacere prima di andare a lezione di tedesco e... boom! esce una pepsi!
Pensarlo e farlo è una cosa sola, apro lo zaino, prendo il quaderno, strappo un pezzo di foglio e scrivo "PORCA PUTTANA! se c'è scritto coca-cola deve esserci la coca e non la pepsi!!!". lo attacco alla macchinetta e incazzata come una iena mi avvio in sede. Incontro Simone e gli racconto indignata l'accaduto. Lui mi risponde: " ti unisci a una lotta già iniziata, abbiamo scritto e approvato una richiesta per questa cosa".
Ooooooh, ci sono cose su cui non si può transigere!!

lunedì 22 marzo 2010

Sempre lui

Una sera ho visto il cartone animato di Alice nel paese delle meraviglie. A un certo punto del film lei diventava grande e la testa usciva dal tetto della casa e le braccia dalle finestre. Di fronte a quella scena, ho preso coscienza che era quello che stavo provando io. La mia casa era diventata troppo piccola per me, sentivo che non ci stavo più dentro. Dovevo andarmene, seguire anch'io il Bianconiglio. Ero stanco di quello che vedevo, sentivo, vivevo, stanco di quel lavoro, di quelle continue uminliazioni,stanco di sentire sempre le solite parole, le solite promesse di un futuro migliore, stanco di tutto. Stanco di scappare e rifugiarmi in camera come fosse un angolo da cui gridare: "Sto qui buono, non disturbo e non ho pretese, ma vi prego, lasciatemi stare". Ero stanco di quel letto con i bordi in formica con gli adesivi che anni prima avevo appiccicato; stanco della tapparella rotta, della piastrella scheggiate in bagno, stanco di nastri adesivi, corde, fiocchi, chiodi. Stanco di una vita rattoppata. Ero stanco anche di guardare il soffitto senza trovare risposte e soluzioni, senza trovare una via di fuga, un' alternativa. Stanco della mia impotenza. Stanco di essere scontento.


Da: Fabio Volo, Il tempo che vorrei

giovedì 4 marzo 2010

Miss all ship friends!

Un altro incontro con amici di nave, e di nuovo il mio cuore oggi batte più veloce. Oggi ho incontrato Iva, la ballerina tedesca, è in vacanza in giro per l'Italia e ci siamo date appuntamento a Sestri Levante per passare un pomeriggio insieme. E' arrivata anche Giusy, una ragazza di La Spezia che a bordo fa la cantante e che io non avevo mai conosciuto. Sono arrivata con la macchina davanti alla stazione e mentre cercavo parcheggio mi sono sentita chiamare e bussare al finestrino, sono scesa dalla macchina e ci siamo abbracciate. "It's already two years!" Eh sì, sono due anni che non ci vediamo. Abbiamo fatto insieme primo e secondo contratto su Classica.
Abbiamo passeggiato un po' per Sestri, nel carrugio e sul lungomare, ci siamo raccontate gli ultimi anni, abbiamo parlato di amici comuni, del suo viaggio in Italia, dei progetti futuri. Siamo andate in un bar e non abbiamo mai smesso di parlare, gli argomenti sono anche troppi. Poco più di due ore, e già ci siamo dovute salutare. Le ho accompagnate al treno, e sono ritornata alla macchina, ripensando alla nave, ad episodi vissuti insieme,alla mia nave ideale con il mio equipaggio ideale.. Ho passato la galleria e ho visto il mare al tramonto, il solito sospirone grande, il cuore che si allarga e gli occhi si inumidiscono. Mi manca la nave, mi mancano tantissimi amici!
L'esperienza della nave, con tutti i lati negativi che ha e non dimentico, mi ha dato un tesoro enorme.. un po' come l'Erasmus.
E' grazie a questo che so di poter prendere un volo e raggiungere Corinna in Germania, fare un viaggio attraverso Spagna e Portogallo per rincontrare tanti amici, andare in Svizzera e incontrare Debora, chiamare Avra e Dina per una cena ad Atene, sperare un giorno di andare a sciare in Austria da Silvije. Posso incontrare amici a Roma, a Napoli, a Venezia,a Ivrea, a Torino, a Milano, a Bari,a Palermo.. Ricevo mail e messaggi dal Brasile, dall'Argentina, dalla Colombia, dall'India, dalle Filippine e dalla Cina. Non è troppo bello? Come potrebbe non mancarmi?

martedì 2 marzo 2010

Notte bianca di lettura

Sono mesi che cerco un libro,non avevo voglia di comprarlo perché è una spesa che in questo periodo è proprio fuori budget, ma una voglia incredibile di leggerlo. Ho sperato di vederlo fra i regali di Natale, non necessariamente fra i miei, anche fra quelli di amici per poter poi chiederlo in prestito; lo ho cercato nelle biblioteche di tutta Genova ma era già prestato e prenotato fino all'estate; l'ho cercato nelle biblioteche in zona in un giorno di pioggia in cui mi è stato detto che lo avevano dato in prestito 2 giorni prima, lo ho sfogliato e letto avidamente qua e là, nei supermercati, in libreria e all'autogrill. Facendo finta di sfogliarlo me leggevo qualche paragrafo qua e là. Ho trovato il primo capitolo pubblicato su internet e me lo sono letto avidamente, ma mi sono dovuta fermare lì. :(
Finché un giorno chattando con G ho scoperto che lui lo aveva e lo ho subito chiesto in prestito.
Ieri sera me lo ha portato! A mezzanotte mi sono messa comoda sul divano e mi sono assorta nella lettura pagina dopo pagina è arrivata l'una, poi le due. Leggevo senza sosta, anche nelle pause per andare in bagno camminavo col libro aperto in mano e continuavo a leggere. Per ore non ho mai distolto lo sguardo dal libro, solo per scrivere due fogli di pensieri che mi erano nati leggendo quelle pagine. Sono arrivate le tre, ho abbandonato il divano e sono andata nel letto. Ma non avevo minimamente sonno, ho continuato a leggere.
Di solito non amo leggere, due soli minuti di lettura per me sono il più potente dei sonniferi. Sarà perché ho sempre associato la lettura ad un obbligo, la scuola, l'università. Ma questo libro ho aspettato talmente tanto e l'ho voluto così tanto che ora non mi sembrava vero di averlo in mano ( e non di star "rubando" una lettura di nascosto) che me lo sono proprio divorato!
Sono arrivate le 4, poi le 5 e il sonno non si faceva minimamente sentire, avevo voglia di andare avanti, di leggerne ancora un pochino.
Alle 6 ho iniziato ad avere un poco di pesantezza alle palpebre, ma ero a pagina 230 e mancavano solo 65 pagine a finire il libro.
Non mi era mai capitato di leggere un libro così, senza pause, senza addormentarmi e rileggere le stesse identiche righe qualche sera dopo, e magari le stesse righe ancora una terza volta perché non mi ricordavo a che punto fossi arrivata. Un libro letto tutto di un fiato è una storia completa. Un letto come li leggo io di solito è un insieme di flashbacks, di ripetizioni e di dimenticanze.
Ho continuato a leggere, il sonno è di nuovo passato. Sono arrivata alla fine del libro dopo aver riso, aver pianto e aver paragonato con il mio vissuto un'infinità di frasi, descrizioni e sensazioni che leggevo.
Ho chiuso il libro, l'ho appoggiato sul comodino, sono andata in bagno senza accendere la luce perché era già giorno, ho sentito gli uccellini cinguettare, ho aperto la finestra e guardato le vie illuminate dai lampioni che ormai accesi non servivano più. Ho pensato a chi si stava svegliando per andare a lavorare. Sono andata in camera e ho mandato un messaggio "Ho letto tutta la notte, ho finito il libro. Tutto d'un fiato. Grazie. Ora vado a dormire".
Sono le 7 di mattina, spengo la luce.

Ah, il libro in questione era "il tempo che vorrei" di Fabio Volo, li ho letto tutti i suoi libri, sì, e non pensate che sia banale, o meglio, forse lo è, scrive in maniera semplice e racconta cose normalissime. Sì, è facile accalappiarsi il favore del pubblico scrivendo storie semplici in cui chiunque possa ritrovare un po' di se stesso, ma, meglio per lui!! Credo sia proprio per questo che mi piace così tanto. Mi piace vedere come esprime certi concetti, mi piacciono tante metafore che trova. E' perfetta quella della maglietta bagnata che ti si appiccica alla pelle! Perfetta!!

mercoledì 24 febbraio 2010

lunedì 22 febbraio 2010

Paola ha stretto amicizia con...

Giornata scazzo-uggiosa a Genova, aspetto sera per incontrare Gigi che esce da un corso negli uffici Costa. Non lo vedo da tanto tempo, eravamo imbarcati insieme su classica,al mio secondo imbarco, quello con il miglior team di sempre.
Gigi è una persona riflessiva, incredibilmente solare, positiva e "minchiona"; con lui puoi parlare delle cose più profonde e intervallarle con scemate e prese in giro ma comunque alla fine del discorso ti lascia sempre nuovi pensieri e sensazioni.
Oggi abbiamo un pò di tempo libero io e lui prima di incontrare altri suoi amici e io voglio parlargli di un sacco di cose, ma ancor più voglio farmiraccontare da lui.. i suoi 13 mesi di viaggio intorno al mondo!
"Come si prepara uno zaino prima di partire per il giro del mondo? Hai mai avuto momenti di paura? C'è un posto che proprio non ti è piaciuto? E ce n'è uno che ti è piaciuto maggiormente?" e, molto più veniale ma sicuramente utile: "Quanto ti è costato il giro del mondo?"
Queste sono le domande che gli ho fatto, probabilmente domande stupide rispetto a tutto quello di cui si potrebbe parlare, ma ne faccio poche e mirate, giusto per soddisfare qualche mia curiosità... il motivo è che..
"Allora, ci devi parlare del tuo viaggio! Si, lo immaginoche non si possa raccontare. E' un pò come quando torni da un imbarco e ti chiedono -che ci racconti?- e tu alzi le spalle perchè.. come si fa a dire?!?" Bravissima Adria che hai espresso il mio concetto!
Adria è una ragazza che era a bordo con noi, ci ha raggiunti al porto antico insieme con una amica. Sono proprio felice di rivederla, con lei avevo perso i contatti e nemmeno sapevo che fosse di Genova!
Ci sediamo in un bar sottoripa per un aperitivo, ci raggiunge un'altra coppia di amici di Gigi, anche loro hanno lavorato sulle navi come animatori Teen, iniziamo a ridere e scherzare coem se ci conoscessimo tutti da una vita, c'è qualcosa di grande che ci unisce e ovviamente parliamo di navi, imbarchi, porti, personaggi e aneddoti comuni.
Arrivano le 21, andiamo a recuperare Katia, un'altra ragazza che lavora per Costa e poi ci infiliamo nei vicoli e arriviamo al ristorante messicano di via Pre.
Nonostante il mio timore per le cose piccanti trovo facilmente qualcosa che mi piaccia e fra un piatto di tacos e uno di nachos, la serata scorre parlando di argomenti vari e di vita da marinai. I viaggi bene o male sono sempre al centro dei nostri discorsi e ovviamente per me, argomento migliore non esiste!
Sono contentissima di aver parlato un pò di nave perchè, come dice anche Adria, a bordo nessuno parla della vita di casa e a casa non parli mai a nessuno della vita di bordo perchè non capirebbero. Mi ci voleva, ma mi crea una grande malinconia. Mi manca tanto la nave, ma mi rendo conto che è così per tutti.
Finiamo la cena e terminiamo la serata,rinunciamo al caffè a casa di Adria perchè qualcuno deve andare a dormire presto, altri hanno un viaggio in macchina da fare..e io devo incamminarmi verso il treno.
Ci salutiamo velocemente sotto la pioggia, Kati ami accompagna in macchina, mi fermo nella Hall del suo albergo per le ultime chiacchiere e una camomilla e poi corro al mio treno.
Grazie Gigi per questa piacevolissima serata!!!

martedì 9 febbraio 2010

Giornata sfigata

.. il telefono squilla alle 9 di mattina (si, ieri ho fatto tardi giocando al computer!), è la mamma, ha bisogno della macchina per le 9.30 “e nel frattempo se riesci fai un po’ di benzina!”. Cazzeggio ancora 5 minuti nel letto, anche per ambientarmi e realizzare che mi devo alzare. Poi mi preparo, mi lavo, rifaccio il letto e sistemo il casino della sera precedente (perché mi è stato detto che devo lasciare sempre tutto ben in ordine). Esco di casa, chiusura, cancello, manovre varie. Arrivo dal benzinaio e sto 10 minuti nel casino e in un bordello di macchine, perdo un po’ la pazienza ma aspetto. Quando sto per potermi muovere, squilla il cellulare nello zaino, sul sedile posteriore. Mi incastro, mi allungo, mi contorco e recupero il cellulare: è la mamma. Rispondo e cerco di avvisare che la causa del ritardo è il traffico ma..cade la linea. E’ il mio turno, mi avvicino ed il benzinaio alza l’indice e mi fa cenno “no, passa dopo!”. Uhhm, benissimo!
Trovo la mamma che mi viene incontro lungo la strada, e mi smadonna dietro perché è tardi. Scendo alla svelta, le lascio la macchina e mi faccio l’ultimo pezzetto di strada a piedi per smaltire l’arrabbiatura.
Stamattina devo andare ad informa giovani per chiedere delle info che vorrei avere entro domani, ma prima mi serve un mezzo per muovermi.
Il motorino non funziona ed è fermo da quasi 2 mesi, ma ieri ho comprato la candela nuova così sistemo il problema.
Apro la sella e trovo il mio adorato casco completamente pieno di muffa (l’ultima volta avevo beccato un bel po’ di pioggia!), cambio la candela, ovviamente facendomi male a un dito che si è congelato per il freddo.. provo più volte a far partire il motorino ma..niente!
Rinuncio e decido di fermarmi a casa e rinviare l’informagiovani al pomeriggio. Per pranzo mi passano a prendere i miei e andiamo a mangiar fuori (e questa la nota positiva della giornata).
Torniamo a prendere la macchina della mamma e mi offro di recuperarla io (così almeno posso andare all’informagiovani e poi tornare a casa). Come ringraziamento vinco l’incarico di andare a pagare una bolletta in posta. L’ufficio secondario ovviamente alle 15 è chiuso, così devo andare a quello centrale, aspetto una mezz’ora e finalmente è il mio turno. L’informagiovani ovviamente è chiuso e apre alle 16.30. Inganno il tempo entrando nella biblioteca della terza età e cercando una guida della Liguria, che non c’è! Mi faccio intortare per un po’ dalle gentilissime vecchiette e poi vado all’ufficio che è ancora chiuso.
10 minuti di attesa in compagnia di una decina di extracomunitari e arriva il mio turno! Chiedo informazioni e mi dicono che .. devo rivolgermi ad un altro ufficio!!! Inutile attesa! Ed entro domani non avrò le informazioni di cui avevo bisogno!
Torno verso casa quando all’improvviso sento un rombo potentissimo. Penso subito al peggio! Accosto, scendo dalla macchina e controllo, proprio come temevo! Marmitta stoccata a metà che penzola e gratta per terra. Porto la macchina al meccanico e faccio un salto alla casa giù. Chiamo casa (su) ma nessuno può venirmi a prendere. Mi fermerei direttamente a passare qui la serata ma il cellulare è scarico. Così vado verso casa a piedi, fa veramente freddo e ho la pancia piena da morire per il pranzo . Per fortuna per le ultime centinaia di metri trovo il passaggio di Silvia. Anche l’altra loro macchina è rotta, domani dovrebbero portarla dal meccanico ma non sanno chi portarla giù.
Vado a casa e velocissimamente mi preparo perché nel frattempo ho appuntamento mezz’ora dopo dalla casa giù per andare a mangiare una pizza con un amico. Mi preparo velocissima, aggiorno i miei sull’accaduto, rispondo a due mail, recupero la roba che mi servirà domani a Genova e chiamo mio fratello e Silvia per avvisare che la macchina loro la porto giù io.
E’ tardi, esco alla svelta e vado a recuperare la macchina, fa veramente freddo e per fare alla svelta sono uscita senza mettermi la giacca, nei 3 minuti di camminata mi becco la tosse!
Recupero le chiavi la macchina non mi parte!! E’ tardiii! Cerco di avvisare del mio ritardo per telefono ma non ottengo risposta! Intanto avviso Alberto che la macchina non parte e col suo aiuto la macchina finalmente parte!

Arrivo all’appuntamento davanti casa giù e .. il mio amico si era dimenticato di avere già una cena in programma. Apprezzo tantissimo l’invito ma declino e salgo in casa decisa a non sfidare oltre la sorte di questa giornata. Lascio la giacca in ingresso, butto sulla sedia lo zaino con la roba per domani e mi cade l’occhio sulle mie scarpe. Sono diverse!!! Sono uscita di fretta e ho messo le scarpe diverse l’una dall’altra!
Domani andrò in università e a teatro con le scarpe diverse. Simili, ma diverse!
…ormai la giornata è andata così, mi metto a ridere da sola!

Ora sono sul divano e mi guardo Zelig mentre aspetto che questa giornata sfigata abbia fine!

venerdì 5 febbraio 2010

Innamorati!

"e quante volte ho visto
dalla prua di una barca
tra spruzzi e vento
l'immensità del mare
spandersi dentro e
come una carezza calda
illuminarmi il cuore "

Da: Riccardo Cocciante, Se stiamo insieme.

giovedì 4 febbraio 2010

"Il giardino dei semplici"

Ancora non è passata. Anzi, volendo sono pure peggiorata!
Mi si prospetta la possibilità di iniziare un'attività che è sempre stata il sogno della mia vita. Qualche anno fa in questa situazione sarei stata euforica. E invece trovo mille "ma" e mille "se". Sicuramente c'è un maggiore senso di responsabilità, sicuramente ci sono dei criteri logici che mi fanno dubitare ma c'è anche che si tratta di porre la prima pietra di una casa che non so ancora ora se ho attualmente voglia di costruire. Oggi manca un esame a finire l'università, momento meraviglioso e unico ma.. che mi imprigiona!

mercoledì 3 febbraio 2010

Non è un gioco di parole

Scegliere di non scegliere è comunque una scelta!

lunedì 25 gennaio 2010

Noi

Non credo troverò mai un'intesa come la nostra. Intendo quella capacità di dir tutto senza neanche parlare. Intendo il tuo capire il mio umore da un semplice "pronto" al telefono. E non ho bisogno di fare prove, sono sicura che è così, lo è sempre stato e forse sempre lo sarà. Quello che è strabiliante è come sia stato così fin da subito, fin dalle prime contorte telefonate e i primi difficili discorsi fra noi.
Passano gli anni e continua a sembrarmi una cosa tanto naturale quanto strabiliante.
C'è una dose di pixie dust fra noi. Per me, continua ad esserci mi spiace solo rendermene conto solo quando sono in difficoltà.
Esiste ancora un "noi"? Avrà mai una fine il nostro "noi"?

Studio

Lo studio non fa per me. Non ha MAI fatto per me!
Credo che per tutta la vita il mio ricordo della scuola o dell'università sarà quello di interi pomeriggi bui e freddi ( anche se d'estate!) trascorsi interamente ad un tavolo, con fogli e libri davanti agli occhi e la mente che vaga su qualsiasi cosa eccetto l'argomento in questione.
C'è uno strano principio per cui ogni più piccola inezia diventa interessantissima ai miei occhi se mi può distrarre dal mio impegno.
Disegno, mangio, ascolto musica, bevo, faccio progetti, mi immagino libera dal fardello dello studio (cosa potrei fare in questo momento se non fossi bloccata su questi libri?) e soprattutto PENSO! Penso e ripenso, penso tanto, pure troppo! Sempre più o meno gli stessi pensieri, gli stessi ricordi le stesse sensazioni. E non pensieri, ricordi e sensazioni positive,no! Mi mettono sempre tristezza e malinconia. Mi fanno sentire sola! La giornata diventa pesante sulle spalle e sulle palpebre, chiudo gli occhi e mi addormento.. mi risveglio ancora più arrabbiata e i fogli sono sempre lì, ancora vergini del mio sguardo.
Sono le 19.. ho scritto 8 misere righe di tedesco, passerò la notte a fare quello che non sono riuscita a fare in tutta la giornata.
Mancano ancora 3 esami, e la tesi che sarà una agonia simile se non peggiore.

Guardo Facebook degli amici, mi manca la nave! In questo momento mi sembra una bellissima immagine di libertà, ma so che non è così! Eppure mi manca un sacco. Vedo le foto di amici che ho conosciuto su diverse navi e che ora sono insieme.

Paolo ha pubblicato una foto in cui tiene in braccio un cucciolo di leone..

lunedì 11 gennaio 2010

giovedì 7 gennaio 2010

Cellmania

E' mai possibile dipendere così da un oggetto?
Sto per partire per un doppio viaggioche mi porterà prima a Bruxelles con mia mamma e poi in portogallo con Claudia. Prima di partire mi faccio una belle ricarica on-line (sono senza credito sul cel da 3 giorni!) e sono pronta a partire.
Appena salita sul treno cerco il cellulare per rispondere a tanti messaggi che da gioni aspettano una mia risposta e .. il cellulare dov'è?
Cerco ovunque, controllo le tasche, lo zaino, il marsupio.. niente!Lo faccio chiamare da mia mamma ma no, il cel non c'è!
Immagino di averlo dimenticato nella macchina di Gigi ma ad un suo primo controllo non risulta essere nè in macchina nè a casa.
disperazione! Veraq e propria! Immaginavo questi 12 giorni senza cellulare come un distacco dal mondo! Cosa che, per una minima frazione di secondo, mi è parsa meravigliosa, ma poco dopo mi è sembrata drammatica! "Non posso scrivere e non posso sentire nessuno! E se mi cercano io non ricevo!"
Poi pian piano (ma molto lentamente) la razionalità fa la sua parte; prendo il cel di mia mamma e contatto i numeri che ricordo a memoria. Ottengo altri numeri e alla svelta la "rete stretta" dei contatti è in mio possesso! :)
Rimane il dubbio che il cellulare sia stato rubato! Tanti numeri li ho salvati da altre parti, tante persone le posso contattare via mail o facebook ma non ritroverei i numeri più strani: quelli di amici indiani, cinesi o brasiliani! Ajit, Angy, .. gli amici dell'erasmus.. o mi scrivono loro o sono perduti!! Mi spiace un sacco! ...e poi belin, i miei 45 euro di ricarica!
Il "bastardo" poi c'era! Mi era caduto dalla tasca e si era sndato ad infilare sotto il tappetino della macchina (come cavolo avrà fatto a finirci?!?) e lunedì ci rivedremo!
Andre me lo ritirerà a casa nel we e quando ci incon
treremo a Milano, il mio cel tornerà nelle mie mani!
...è tutto mio, è il mio tessssoooooooooro! (Sono peggio di Gollum!)

mercoledì 6 gennaio 2010

La calza della befana

Mi sveglio alla "casa del campo" e mi preparo alla svelta per andare dalle amiche a fare i biscotti per la festa del pomeriggio.
Torno a casa che sono ormai le 12.30, proprio quando mia mamma esce per andare a pranzo da amici.
Salgo in camera e sul letto trovo la calza della befana!!
La "storica", "tradizionale" calza della befana! Un calzino lungo di mio papà, gonfiato di dolciumi fino a rappresentare una gamba nodosissima. E' un tuffo nel passato! Mentalmente mi risveglio nella "casa del campo" (nell'altra stanza però), rivivo l'entusiasmo di svegliare i miei fratelli e affacciarci a cercare con lo sguardo la calzona della befana ai piedi dei nostri letti.
Ci svegliavamo prestissimo, tutti gli anni!L a befana probabilmente aveva appena depositato la calza vicino ai nostri letti quando noi ci svegliavamo e carichi di entusiasmo correvamo sul lettone dei genitori ad aprire uno ad uno i pacchettini di dolciumi, giocattolini e monetine che la befana ci aveva regalato.
Si, perché la befana a casa nostra, non solo riempie le calze, ma rifascia ogni oggetto con la vecchia carta di Natale così la sorpresa è maggiore!
Lo "spoglio" della calza avveniva così: papà e mamma, appena svegliati da 3 bestie urlanti, ci osservavano inserire a turno la mano nelle rispettive calze , estrarne un pacchettino e aprirlo fra gli "Uuuhhh", e gli "Ooohhh", e i "Beeellooooo", e i "Buooonoooo" degli altri due. A giro, pian piano, avuotavamo le calze.
Seguiva la "contrattazione". Si andava sul tappeto in "saletta" o sulla moquette della sala, ognuno disponeva le proprie leccornie e poi si facevano i baratti: "3 caramelle mou x un kinder sorpresa, ci stai?" "Io offro questo cioccolatino, cosa mi date in cambio?" "Io ho le sigarette di cioccolato con la foto di Parigi, ma vorrei le tue con la foto di New York, scambiamo?".
..la mattina del 6 era dedicata a questo!
Alcuni anni oltre alla calza sotto il letto, trovavamo anche dei giocattoli fuori dalla porta della camera! Un anno c'era pure il trenino elettrico!
C'è stato un anno invece in cui la bafana ci ha fatto un bello scherzo! Ci siam sveglaiti e ai piedi dei nostri letti.. niente! "Mah? Man è passata proprio o deve ancora arrivare? Forse che sia in ritardo?". Cerca e ricerca le calze erano nascoste SOTTO il letto! Ma nascoste bene! .. si, però, non era il solito calzettone lungo! Della calza era riempito solo il piede! Personalmente ero un pò delusa della crisi economica della befana, ma poi fuori dalla porta abbiamo trovato altre calze, tutte belle piene! :) Che meraviglia! Rinoscoscerne il gemello e accoppiarli grazie al colore è stato facilissimo!

La calza che la befana mi ha portato quest'anno è azzurra! Ci ho trovato dolci, cioccolato, monetine e anche un monocolo! .. senza dimenticare ovviamente l'ovetto kinder sul tallone! :)
Sono proprio contenta che anche se ho 28 anni la befana mi abbia portato la calza!!! :)