venerdì 17 ottobre 2014

Ad occhi aperti

Da piccola avevo gli incubi di notte, quando mi addormentavo
Adesso ho gli incubi di notte, quando mi sveglio.

sabato 11 ottobre 2014

Pala e scarponi

partita da Chiavari col treno munita di scarponi e pala alla volta di Genova. Sono l'unica mi guardano tutti talmente strano che mi sento quasi in difetto. poi a partire da Camogli ad ogni fermata saloni sul mio vagone almeno 4 o 5 ragazzini. Chi con stivali, chi con pale e scope, chi coi guanti da lavoro pronti in mano ( chi vestito normalmente, infighettato/truccata/ ingioiellata ...mah). c' e' una gran puzza di naftalina di qualche vecchia giacca tirata fuori dall' armadio... per l' occasione. E' bellissimo percepire tutto questo altruismo ma allo stesso tempo il mio animo da mammina premurosa mi fa chiedere se questi ragazzini sapranno capire se fosse il caso di smettere se il meteo dovesse peggiorare troppo. Mi sento in dovere di avvisarne alcuni dicendo che è prevista un nuova perturbazione ancora più forte delle scorse. Inutile forse fare il grillo parlante, ma mi sento già meglio.

venerdì 22 agosto 2014

Abbracci

Alcuni abbracci sono impressi nella nostra memoria,
regalano un'emozione indelebile
e le persone che ce li donano
saranno per sempre parte di noi.

lunedì 11 agosto 2014

When You Wish Upon A Star...




...the SECOND star to the right. THEN straight on 'till morning

venerdì 1 agosto 2014

Ciao Mauro

Ho appena avuto la tristissima notizia della tua morte.
Eri una persona divertente, socievole e generosa.
Grazie per essere stato un riferimento e un' accoglienza calorosa quando venivo in Sardegna.
Grazie per le serate trascorse a chiacchierare o a giocare a carte in quell'estate in cui la Sardegna era per me una prigione e quei momenti in tua compagnia erano quelli che regalavano le risate maggiori.( Specialmente nelle partite a briscola al grido di "Cariciiii!"  )
Ma grazie soprattutto per essere stato un riferimento, una compagnia, una presenza, un aiuto, uno sprone e un Amico per i miei genitori.
Forse una delle amicizie migliori che loro avessero, un amico vero, sincero, leale anche nei vostri piccoli scontri. Avete condiviso molte cose, confidenze, serate, momenti difficili, viaggi.  ..c'eravate gli uni per gli altri, a volte anche solo con uno sfottò. So quanto male faccia a loro la tua perdita, sei stato davvero importante per tutti noi... non ti dimenticheremo!

domenica 13 luglio 2014

Tu eri la numero uno!

La frase del giorno.
Tommy: " Ma la cosa che ricordo di più è quando ci avevi portati in spiaggia coi tuoi amici a fare la gara di rutti!"

..è bello lasciare il segno! :) <3

martedì 8 luglio 2014

Basta un attimo


Sarà stata la paura di non riuscire a fermarmi, il terrore che qualcuno arrivando in senso opposto mi investisse, le facce attonite di mia mamma e mio fratello nel vedermi sdraiata a terra bianca e sanguinante mentre mi mettono il collare, il primo (e spero ultimo) viaggio in ambulanza o la consapevolezza che se invece che contro la ruota dell'auto fossi finita fra una e l'altra ruota adesso magari non ci sarei più... ma me la sono vista brutta!

A volte basta un attimo.
Grazie a Dio che è andata così.

venerdì 4 aprile 2014

Batticuore

Che brutta storia che il cuore mi ricominci a battere..ma per la persona sbagliata.
no, non sbagliata, giustissima! ma non posso porca miseria!!!

Che non è questione di attrazione, è proprio che mi piace mannaggia!
Me ne innamoro! Devo smettere di vederlo!

mercoledì 2 aprile 2014

D'oh! Sob! Sigh! Acc! ma soprattutto sigh

"le cose migliori della vita sono immorali, illegali o fanno male alla salute"

sabato 8 marzo 2014

Ciao Flachi

Prima piccola topina
bianca e nera di pelo
ma blucerchiata per destino
poi gattona dolce e furba.

Grazie per quell'ultimo coccoloso saluto,
se era un voluto addio, grazie del pensiero,
se hai avuto una fine, spero non sia stata brutta o dolorosa.

lunedì 3 marzo 2014

Mi manchi tantissimo

Oooh. you make me live
whatever this world can give to me
It's you, you're all I see
Oooh, you make me live now honey
Oooh, you make me live

You're the best friend
that I ever had
I've been with you such a long time
You're my sunshine
And I want you to know
That my feelings are true
I really love you
You're my best friend

Oooh, you make me live

I've been wandering round
But I still come back to you
In rain or shine
You've stood by me girl
I'm happy, happy at home
You're my best friend.

You're the first one
When things turn out bad
You know I'll never be lonely
You're my only one
And I love
The things that you do
You're my best friend

Oooh, you make me live.

I'm happy, happy at home
You're my best friend
You're my best friend
Oooh, you make me live
You, you're my best friend.

giovedì 27 febbraio 2014

Che peccato che sia proprio così..


I Pirati inseguono i Bimbi Sperduti
I Bimbi Sperduti inseguono gli Indiani
e gli Indiani inseguono i Pirati…

lunedì 24 febbraio 2014

Non uscire con una ragazza che viaggia

Fa il giro del mondo sul web l'articolo scritto da Adì, un'insegnante di yoga che non avrebbe mai immaginato tanta popolarità. Per uno scritto bellissimo che racconta i tratti di una ragazza speciale.

“Non uscire con una ragazza che viaggia. Lei è quella coi capelli scompigliati, trascurati e stinti dal sole. La sua pelle è molto diversa da com’era prima. Non esattamente baciata dal sole. E’ bruciata e con i segni dell’abbronzatura, cicatrici e punture qui e lì.
Ma per ogni segno sulla sua pelle ha un’avvincente storia da raccontare.

Non uscire con una ragazza che viaggia. E’ difficile da compiacere. Il solito appuntamento cena – film – centro commerciale l’annoierà a morte. La sua anima brama nuove esperienze ed avventure. Non sarà affatto scioccata dalla tua nuova macchina o dal tuo orologio. Preferirebbe scalare una montagna o lanciarsi da un aereo piuttosto che sentirti parlare di questo.

Non uscire con una ragazza che viaggia perché insisterà per farti prenotare un volo ogni volta che una compagnia aerea metterà i saldi. Non andrà mai a ballare al Republiq. E non pagherà mai 100 euro per Avicii perché sa che un weekend di festa sarà equivalente più o meno ad una settimana di viaggio in un posto lontano molto più entusiasmante.

Molto probabilmente non ha un lavoro stabile oppure sta sognando di lasciarlo. Non vuole certo farsi un didietro così per il sogno di un altro. Lei ha il suo sogno e ci sta lavorando. E’ una freelancer. Fa soldi disegnando, scrivendo, facendo foto o qualcosa per cui c’è bisogno di creatività ed immaginazione. Non le far perdere tempo parlandole del tuo noioso lavoro.

Non uscire con una ragazza che viaggia. Potrebbe aver sprecato la sua laurea e cambiato completamente carriera. Adesso è un’istruttrice di immersioni o un’insegnante di yoga. Non sa quando avrà la prossima paga, ma non lavora tutto il giorno come un robot, esce e prende quello che la vita le offre, e ti sfida a fare lo stesso.

Non uscire con una ragazza che viaggia perché lei ha scelto una vita di incertezza. Non ha un programma né un indirizzo fisso. Segue la corrente e va dove la porta il cuore. Balla al ritmo del suo stesso tamburo. Non ha un orologio. I suoi giorni sono scanditi dal sole e dalla luna. Quando sentirà il richiamo delle onde, la vita si fermerà e ignorerà tutto e tutti per un momento. Ma allo stesso tempo, ha imparato che fare surf non è la cosa più importante nella vita.

Non uscire con una ragazza che viaggia perché lei tende a parlare sinceramente. Non cercherà mai di fare una buona impressione sui tuoi genitori o i tuoi amici. E’ rispettosa ma non le fa affatto paura intavolare una discussione su problemi globali e responsabilità sociali.

Lei non avrà mai bisogno di te. Sa come montare una tenda e avvitarne le alette senza il tuo aiuto. Cucina bene e non avrà mai bisogno che le paghi un pasto. E’ autonoma, e non le importerà se viaggi con lei o meno. Si dimenticherà di farti sapere quando è arrivata a destinazione. E’ troppo impegnata a vivere il presente. Parla agli sconosciuti. Conoscerà tante persone interessanti che la pensano come lei da tutto il mondo e che condividono le sue stesse passioni e i suoi stessi sogni. Con te si annoierà.

Quindi non uscire con una ragazza che viaggia a meno che tu non riesca a tenere il suo passo. E se senza volerlo te ne innamori, non ti azzardare a trattenerla. Lasciala andare

lunedì 17 febbraio 2014

La malattia del ferro

LA MALATTIA DEL FERRO

"Ricordo ancora il senso di libertà provato nel guardare fuori e vedere solo mare. Ogni volta uno spettacolo nuovo con la luna che si spezzettava in mille scaglie di luce sulla tranquilla schiena di quella gigantesca p...ozza d'acqua. Ma anche quando il gigante era furioso lo spettacolo non mancava e sentirlo inveire alzando onde gigantesche era molto istruttivo. Tutti dovrebbero trovarsi in mezzo ad un mare incattivito, aiuta a ricordarsi che la fragilità umana ci rende piccoli e inutili di fronte alla potenza della natura. Il grido dei gabbiani che si poggiavano sulle paratie a prua e la discreta compagnia dei delfini, che non ho mai capito perché, ti aiutavano a sentirti più leggero. In lontananza il sole esplodere di luci e colori, mentre lentamente sussurrava addio al giorno finito. E colpi di vento sul viso ad asciugare lacrime ancor prima che potessero manifestarsi e brividi di freddo che troppo spesso eravamo abituati a trasformare in sorrisi per nascondere agli sconosciuti la malinconia di casa. E poi sguardi e occhi persi nella scia acquosa del mare e parole in mille lingue. Così tante lingue che alla fine non senti più la differenza tra una e l'altra e impari a espressioni. Quante esperienze, sensazioni e ricordi condivisi con le onde che sbattevano all'esterno della cabina. Inutile spiegare se non l'hai vissuto. Inutile dirti che tutto ciò lo porterai dentro per sempre e che spesso, quando le mura dei palazzi ti intrappolano, o la vista è bloccata dalle montagne, la malinconia ti esplode in bocca e improvvisamente la terra ferma, tutta quella stabilità e sicurezza, è molto peggio del ruggito del mare agitato che ti faceva mettere il materasso in terra o vomitare continuamente. Quella volta tornando da Alessandria furono 16 ore di mare terribile, stomaco in subbuglio e mal di testa. Tutti seduti nel corridoio del Deck B a tenerci compagnia. Un intero mondo, argentini brasiliani italiani filippini portoghesi uruguagi americani canadesi, a ridere insieme nonostante la nausea e un po' di timore. A raccontarsi vite che sembrano una più pazza dell'altra e la tua, che non ti sembrava normale, viene rivista con rinata coscienza. Poi capita di amarsi, più per colmare le distanze e sfumare la malinconia, che per reale sentimento. Poi si sbarca. Fine contratto. Ci si chiama per qualche settimana e la vita riprende il suo viaggio. Una vita di amicizie profondissime ma, il più delle volte, destinate a perdersi nella distanza delle miglia marine.
Negli occhi conservo lo splendore del Nord Africa il lunedì e la magia Turca del giovedì. Ho ancora addosso come cicatrici tutto quello che ho visto, tutto quello ancora da vedere. Rimbomba nelle orecchie la domanda più frequente - tu da dove vieni? - e come potevi non rispondere con un poetico - da molti posti diversi?
Ricordo con forza vivida il momento prima di addormentarmi, quando guardavo la tua fotografia appesa vicino al letto, accompagnando un bacio con le mani.

Eccomi qui ora. Lontano da tutto quello che è passato. Mi capita ancora, però, che nel sonno mi sembra ancora di sentire il frusciare dell'onda vicino al mio letto. Sono le notti che non riesco più ad addormentarmi ed allora fantastico su quale porto toccherò all'indomani. Mari del Nord o mar Nero? Non importa basta che ci sia vita, nuove magnificenze delle quali i miei occhi si possano nutrire, nuove parole di lingue improbabili e chi mi sia possibile di impararne una di più.

E' per questo che spesso mi senti distratto e rispondo in maniera confusa. Sto tenendo le tue mani mentre passeggiamo per le vie del centro. Ti ascolto - oh, lo giuro che ti sto ascoltando - ma una parte della mia testa sta ricostruendo intorno a sé il centro di Malaga, un parte del Palazzo Topkapi e quel miliardodimiliardi di cose che non ho ancora mangiato con gli occhi."

Ciao

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede. 

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.
  



E. Montale




venerdì 14 febbraio 2014

De portafoglio

Ci riprovo ma mi chiedo il perché.
Ho abbandonato l'uso del portafoglio da ANNI, eoni! Non mi piace, non mi ci trovo. Ci vuole troppa organizzazione mentale per i miei gusti. Ogni volta devi mettere lì i soldi del resto, o le varie tesserine dei supermercati o che altro.  E' grosso, è scomodo, è ingombrante!
Vuoi mettere la comodità di ficcare tutto in tasca e via? Il mio sistema è il migliore; ti danno il resto? scontrino, banconote e monete.. tutto nel palmo, chiudi a pugno, fai una bella pallina e poi ..tutto in tasca!! (una tasca a caso ovviamente). Poi quando devi pagare da un'altra parte cerchi qua e là e qualcosa salta fuori sempre! E' oggettivamente più comodo!
Cambio pantaloni? Cambio giacca? Non importa! Esco e via! In qualche tasca delle varie qualche soldo ci sarà!(o se così non è ci si fa fare un prestito dagli amici che intanto lo sanno che con te non c'è speranza!)
Ultimamente però ho la tasca dei jeans bucata.. brutta storia! E' pure la destra! Quindi la probabilità che io abbia perso dei soldi facendoli scivolare giù per la gamba e cadere dal fondo senza neanche accorgermene è ELEVATISSIMA! Per non dire che si tratta di una certezza.
Fatto vuole che invece che cucire la tasca dei jeans (sarebbe azione troppo astuta), ho sistemato un cassetto pieno di roba rinvenendo (belin, che termine!) dozzine di portafogli "usati" nei lontanissimi anni '90 e pieni ora di mille cianfrusaglie e ricordi.
Presa da uno strano spirito di razionalità, ordine e senso del "devo crescere e responsabilizzarmi" (che bruttissima frase, mi vergogno di me stessa!), ne ho svuotato uno e l'ho messo a lavare. Stasera è lindo e pulito..ci ho messo dentro soldi e tessere varie, ma con mooooolta, molta, mooooolta incertezza. Mi sembra di mettere la mia roba in un posto poco sicuro! e se poi mi si rovescia e cadono tutte le tesserine? E poi sicuro che lo lascerò in giro da qualche parte già domani! E se non lo perdo comunque nel giro di mezza giornata avrò il portafoglio vuoto da una parte e tutta la roba sparsa nelle varie tasche. Non ce la posso fare! Lo so! Perché provo a cambiare cose che NON SI POSSONO CAMBIARE!?!? bah, farò un giorno di prova.
Perché tutta questa pappardella? Beh, perché se siete arrivati a leggere fin qui e sapete la storia e domani troverete un portafoglio azzurro per strada, sul bancone del panificio, in un bagno pubblico, appoggiato su una macchina, nel cassonetto della spazzatura, in bocca a un cane, incastrato fra i banchi di nutella del supermercato o in qualunque altro posto (soprattutto se assurdo) ..beh, saprete che è ilmio!!! Se è vuoto, TENETEVELO, a me non serve a NULLA! SE ci sono soldi, ridatemeliiii!!! Vi regalo un portafoglio come ricompensa! :)

martedì 28 gennaio 2014

Immaturi

"Avete notato che gli amici di infanzia non sembrano mai invecchiare? E' come se la prima immagine che registriamo rimanesse impressa per sempre nella nostra memoria. E' come se il nostro cervello si affezionasse a quel primo ricordo, decidendo di non aggiornarlo più, proteggendolo dalla polvere, rimuovendo i graffi, forse perché fermando il loro tempo,abbiamo l'illusione di fermare anche il nostro."

http://www.youtube.com/watch?v=zeI6hf--kSw

lunedì 20 gennaio 2014

Hai fatto centro!

.. il problema è che ho venduto l'iPhone e.. devo aver lasciato il tuo contatto somewhere e adesso non so come dirtelo :/

- Ma che minchione! Bene, non sai chi sono!:) ti dico solo che per venirmi a trovare ti servono 5 o 6 ore

in aereo? :D

- Ah,ah! No, parlo italiano.

E per raggiungerti devo prendere la seconda stella a destra?

martedì 7 gennaio 2014

Questa me la segno


Nessuno poteva arginare le sue inquietudini, nemmeno la sua voce interna, perché ogni convinzione, ogni presa di coscienza veniva spazzata via qualche minuto dopo dalla posizione opposta, in un continuo gioco di rovesciamenti. Per ogni pensiero un pensiero opposto per ogni passione una passione contraria. Non capiva se quel tormento andava sconfitto o accettato. Forse faceva parte dell'essere umano.







Si erano abbracciati, l'incastro perfetto di due metà.







Il sincronismo fra i suoi pensieri e quello che lei aveva appena detto era stato come un pugno nello stomaco, non se l'aspettava proprio. Non era stato in grado di dire nulla.







Quando erano una coppia lei aveva dovuto imparare a non dire quanto lo amava, aveva dovuto imparare la distanza che doveva tenere con lui, una distanza che variava a seconda del suo umore e del momento della vita. Se gli stava troppo lontana, lui la cercava e le chiedeva di non sparire. Se gli stava troppo vicina, lui la allontanava dicendo che aveva bisogno dei suoi spazi. Una fatica infinita, giustificata solo dal fatto che era innamorata di lui.





Non deve essere facile chiudere un matrimonio, perdere la persona con cui stai da anni, con cui vai a dormire e con cui ti svegli al mattino. E' quasi un lutto, ci vuole tempo. Quel due deve tornare uno.







Ti ricordi che mi avevi detto che quando vi siete lasciati lei piangeva come una matta e era disperata? Cercavi in tutti i modi di consolarla, la rassicuravi. Ti aveva lasciato lei e tu ti preoccupavi di alleggerirle il carico. Non sei cambiato molto. Ti preoccupi sempre più degli altri che di te stesso. Mi domando cosa devi avere provato quando Daniela ti ha detto che si vedeva con un altro. Sarà stato uno shock.