lunedì 22 marzo 2010

Sempre lui

Una sera ho visto il cartone animato di Alice nel paese delle meraviglie. A un certo punto del film lei diventava grande e la testa usciva dal tetto della casa e le braccia dalle finestre. Di fronte a quella scena, ho preso coscienza che era quello che stavo provando io. La mia casa era diventata troppo piccola per me, sentivo che non ci stavo più dentro. Dovevo andarmene, seguire anch'io il Bianconiglio. Ero stanco di quello che vedevo, sentivo, vivevo, stanco di quel lavoro, di quelle continue uminliazioni,stanco di sentire sempre le solite parole, le solite promesse di un futuro migliore, stanco di tutto. Stanco di scappare e rifugiarmi in camera come fosse un angolo da cui gridare: "Sto qui buono, non disturbo e non ho pretese, ma vi prego, lasciatemi stare". Ero stanco di quel letto con i bordi in formica con gli adesivi che anni prima avevo appiccicato; stanco della tapparella rotta, della piastrella scheggiate in bagno, stanco di nastri adesivi, corde, fiocchi, chiodi. Stanco di una vita rattoppata. Ero stanco anche di guardare il soffitto senza trovare risposte e soluzioni, senza trovare una via di fuga, un' alternativa. Stanco della mia impotenza. Stanco di essere scontento.


Da: Fabio Volo, Il tempo che vorrei