sabato 24 gennaio 2009

24.30

Cresci tu che ci riesci. E in effetti oggi pesano, fanno effetto!
Ma lo so che sei bimbo come me e aspetto il prossimo campeggio dentro casa!
Mi regali il sorriso, anche nel momento più triste..
Non posso farti felice oggi, ma ti auguro ogni gioia!

lunedì 19 gennaio 2009

Favola

C'era una volta un piccolo clown a cui piaceva molto essere un clown. Gli piaceva divertirsi, giocare e far ridere gli altri. La sua vita nel grandissimo circo trascorreva normale, qualche difficoltà certo la aveva anche lui, ma nel complesso la sua vita era tranquilla.
Era ancora piccolino quando aveva iniziato ad esibirsi durante gli show,inizialmente come aiutante.
Va detto però che il giorno del suo debutto fu particolare. Lo show iniziò a meraviglia, tutto sembrava andare alla perfezione ed il piccolo clown si sentiva già la star del circo. Ma proprio sul più bello accadde qualcosa di imprevisto e lo spettacolo si trasformò in una disfatta. Il piccolo clown era triste, non capiva bene cosa fosse successo e pensava di essere il colpevole di quel brutto fallimento. Iniziarono per lui giorni molto tristi finché non trovò un nuovo artista e riuscì con lui a creare qualche bello spettacolo, molte volte si era anche divertito ma aveva sempre paura a causa di quel primo drammatico insuccesso e per questo motivo non si sentiva mai soddisfatto.
Ma le cose belle, si sa, capitano quando meno ce le aspettiamo. Infatti un giorno, mentre il piccolo clown stava accanto alla piscina a parlare con un gruppetto di amici, arrivò fra loro un nuovo collega che iniziò subito a ridere e scherzare con tutti. Il piccolo clown lo trovò divertentissimo ed in brevissimo tempo i due iniziarono a giocare insieme. Ah, quanto si divertivano! Il piccolo clown a volte rideva talmente tanto che gli sembrava di assistere a uno spettacolo di clown! Nil ( questo era il nome del nuovo collega) era proprio il massimo! Il loro divertimento era talmente grande che, credo di poterlo dire, divenne uno spettacolo anche per chi stava a guardarli! Iniziarono così a collaborare e a dare spettacolo nelle aree del circo. Insieme a Nil imparò tantissime cose nuove, imparò a fare il giocoliere, imparò ad andare sulla bicicletta a una ruota sola, imparò a fare il trapezista e le acrobazie a due (e non potete immaginare quanto i due si coordinassero alla perfezione!), imparò tantissime altre cose che ora non posso elencarvi perché sennò vi tedierei, ma voi sappiate che imparò divertendosi e che anche Nil imparò dal piccolo clown. Il loro spettacolo era diventato uno dei più belli del circo. Io direi il più bello in assoluto! Ormai erano così affiatati che non potevano più pensare di non esibirsi in coppia.
Trascorsero così parecchi anni e il piccolo clown era felice! Avreste dovuto vedere quanto era felice, aveva un grande sorriso sempre sulla faccia, e non doveva dipingerlo come facevano gli altri clown! Finalmente era diventato un vero clown!!!
Ma purtroppo di nuovo arrivarono momenti bui, perché il piccolo clown e Nil iniziarono ad avere dei problemi. Eh sì, perché il piccolo clown aveva smesso di imparare, era bravissimo nel suo spettacolo ma non riusciva ad imparare le cose nuove che Nil imparava e cercava di spiegargli. Nil era molto più bravo di lui e il piccolo clown non riusciva a stargli dietro. Nil aveva imparato a camminare sul filo sospeso nell'aria ed avrebbe voluto che il piccolo clown lo facesse con lui. Ma il piccolo clown aveva paura e non riusciva proprio ad affrontare quell'ostacolo. Venne così il giorno in cui a malincuore il piccolo clown parlò con Nil e gli disse:" io ho troppa paura, non me la sento di seguirti là, su quella corda. Riesco a fare i primi passi ma poi mi viene da guardare di sotto ed ho troppa paura. Non riesco ad andare avanti! Preferisco lasciarti fare lo spettacolo da solo". Il piccolo clown era tristissimo, soffriva di aver lasciato il suo compagno ma la paura era davvero troppa. Anche Nil era triste, e quando faceva lo spettacolo da solo non si divertiva come prima. E il piccolo clown? Non ne parliamo! Il piccolo clown non aveva più voglia di lavorare né di fare niente altro e, quel che è peggio per un clown, aveva perso il suo sorriso! Continuava a pensare al divertimento con Nil e le lacrime gli bagnavano il viso. Ripensava sempre a quel giorno in cui si erano divisi. Quel giorno Nil gli aveva assicurato che sarebbero tornati a lavorare insieme se lui fosse riuscito a vincere la paura e camminare sulla fune.
Passò il tempo, ne passò dell'altro e dell'altro ancora. I due clown lavoravano separati ed erano infelici..e il piccolo clown continuava ad avere paura!
Qualche rara volta capitò che i due si esibissero insieme in qualche breve numero e bisogna dire che era pura magia! L'intesa fra i due era sbalorditiva! Gli spettacoli erano sempre entusiasmanti,il pubblico esprimeva il proprio apprezzamento e i due amici si divertivano più che Mangiafuoco al party di Nerone.
Ma il problema rimaneva sempre quello, il piccolo clown era felicissimo, ma Nil aveva bisogno di migliorarsi e non poteva continuare a fare quello spettacolino! Per quanto si divertisse non era quello che voleva! Voleva che il piccolo clown facesse con lui lo spettacolo della fune.
Il piccolo clown, neanche a dirlo, appena sentiva la parola "fune" iniziava già a tremare!
Nil iniziò a lavorare con un altro che non si sa se avesse il coraggio di camminare sulla fune, ma prometteva bene.
Il piccolo clown da parte sua collaborava con Cir con cui a volte si trovava molto bene, ma quando ripensava a Nil, si rendeva conto che non si divertiva in egual modo. Ed allo stesso modo Nil diceva che avrebbe tanto voluto tornare a lavorare con il suo vecchio compagno.
Ormai non c'era più niente da fare, il piccolo clown doveva riuscire ad attraversare la fune! Mentre tutti sotto sembravano intenti a far altro , il piccolo clown, solo ed intimorito se ne stava lassù,sulla fune. Sapeva che non avrebbe dovuto guardare di sotto, ma a volte abbassava lo sguardo e la paura si impossessava di lui. Qualcuno lo incitava a farsi forza ed andare avanti, qualcuno lo avvisava di stare attento ed i più lo consigliavano dicendo " lo sentirai tu, quando sarà il momento di vincere la tua paura". Qualche passo lo faceva, ma quando era lì, nel centro, nel punto dove la corda è più molla, non sapeva più cosa fare! C'era un punto il cui la corda si univa lateralmente con un piccolo ponticello,fatto da due corde affiancate e tante assicelle perpendicolari su cui appoggiare i piedi. Il piccolo clown poteva scegliere una di quelle due vie che gli si presentavano davanti. Alla fine del ponte,alla sinistra, c'era Cir; mentre a destra, alla fine della corda c'era Nil che stava a guardare il suo amico ed aspettava fremente di vederlo attraversare la fune ed arrivare da lui. Il ponte certo era più facile da attraversare e il piccolo clown lo avrebbe attraversato abbastanza facilmente, attraversare la fune invece era quello che più avrebbe desiderato ma anche che più temeva. Cir stava a guardare, senza dire niente, qualche volta si allontanava e poi tornava di tanto in tanto a vedere se il piccolo clown fosse ancora lì. Nil invece stava fisso alla fune e incitava il piccolo clown a trovare il coraggio di attraversarla.Nil era così agitato che ogni volta che il piccolo clown sollevava il piede e provava a farlo avanzare sulla fune iniziava a saltare di gioia e gli smuoveva la corda. Il piccolo clown si spaventava e rimetteva subito il piede indietro. Nil iniziava a spazientirsi e il piccolo clown da parte sua pretendeva che Nil lo raggiungesse per provare ad attraversare la fune insieme. Qualche volta Nil ci aveva provato ma si rendeva conto che una volta che lui si avvicinava all'amico, quello non aveva ancora il coraggio di andargli incontro così si stufava e tornava ad aspettarlo alla fine della fune. Altre volte Nil era così desideroso che il piccolo clown finalmente arrivasse da lui che gli scrollava la fune di proposito sperando di farlo muovere. Il piccolo clown invece rimaneva bloccato ancor di più. stava lì, a volte avrebbe voluto correre il ponte e scappare da quella situazione così difficile ma di solito stava lì, a guardare la fune, aspettando il momento in cui chiudere gli occhi e trovare l'equilibrio. Altre volte ancora sognava che qualcuno andasse a recuperarlo con una bella scala!! Insomma, questo clown non si decideva! Il tempo passava e lui era sempre lì, fermo immobile, un passo avanti, e uno indietro!
Nil ormai era veramente logorato dalla lunga attesa e.. e decise di andarsene, e forse, avendo perso ogni speranza, aveva anche allentato la fune.

Adesso il piccolo clown sta là, si è seduto all'incrocio e studia le sue possibilità. Il ponte è decisamente meno pericoloso ma non è quello per cui sta lottando, la fune è lì e nessuno lo aiuta a trovare il coraggio e chissà, ormai magari è pure slegata! ..L'uomo con la scala? Non sa, ma non saprebbe a chi rivolgersi!

Purtroppo, ahimè questa storia non ha ancora un finale. Stiamo qui, curiosi e anche un po' delusi, a vedere cosa succederà al piccolo clown senza sorriso

In soffitta pure lei

C'è una stella meno. Forse era proprio la seconda a destra.
Non importa. non è vero.

Quello che IO non dico

Ci sono due tipi di cose di cui non parlo mai; quelle di cui non me ne frega niente, e quelle che sono troppo importanti. Se parlo di qualcosa, anche se dico "non me ne frega niente" vuol dire che invece in qualche modo mi importa, sennò non ne parlerei proprio. Quelle di altro tipo sono quelle che sono troppo importanti perchè delle parole riescano ad esprimerle. Rimangono dentro di me e li rimarranno sempre. Intatte.

giovedì 8 gennaio 2009

Gente di mare

Pubblico il testo di questa canzone con un po' di vergogna e di umiltà, perché ben poco ho io del marinaio; di quelli che il mare lo vivono per davvero, su una piccola imbarcazione completamente in balia delle onde e del vento, quelli che davvero sanno "riconoscere le stelle sempre uguali sempre quelle all'Equatore e al Polo Nord". Ma indubbiamente la sento mia, la ho vissuta e amata sotto ogni aspetto: prima ero la "donna infreddolita nello scialle che aspetta chi non si sa" , e poi la situazione è cambiata e ora sono io che me ne vado dove mi pare e dove non so. E' perfetta! Forse per questo non si chiama "marinai" ma

GENTE DI MARE
A noi che siamo gente di pianura
navigatori esperti di città
il mare ci fa sempre un po' paura
per quell'idea di troppa libertà.

Eppure abbiamo il sale nei capelli
del mare abbiamo le profondità
e donne infreddolite negli scialli
che aspettano che cosa non si sa.

Gente di mare
che se ne va
dove gli pare
dove non sa.
Gente che muore
di nostalgia
ma quando torna
dopo un giorno muore
per la voglia di andare via.

E quando ci fermiamo sulla riva
lo sguardo all'orizzonte se ne va
portandoci i pensieri alla deriva
per quell'idea di troppa libertà.

Gente di mare
che se ne va
dove gli pare
dove non sa.
Gente corsara che non c'e' più
gente lontana che porta nel cuore
questo grande fratello blu.

Al di la' del mare
c'e' qualcuno che
c'e' qualcuno che non sa
niente di te.

Gente di mare
che se ne va
dove gli pare
dove non sa.
Noi prigionieri in questa città
viviamo sempre di oggi e di ieri
inchiodati dalla realtà...
e la gente di mare va.