lunedì 29 marzo 2010

Questioni importanti

Nella mia università non è mai funzionato niente, non si capisce cosa si debba fare, quando lo si debba fare, dove siano gli uffici, le aule, gli studi, non funziona nulla, non ci sono computer, la macchinetta per i servizi agli studenti non ha MAI funzionato, gli orari delle lezioni son sempre stati più difficili da interpretare che un sudoku di livello impossibile, le lezioni hanno sempre avuto orari sovrapposti, e gli esami pure! Stesso giorno, stessa ora in sedi universitarie diverse. Insomma, è sempre andato tutto a scatafascio lì dentro e nessuno ha mai fatto niente! Io mi sono adeguata a tutto ciò, barcamenandomi fra procedure ed esami giusto per lo stretto indispensabile e fregandomene di tutto il resto.
Ma questo no! ...ed è già la seconda volta che mi succede!!
Entro al polo e vado diretta alle macchinette delle bibite, schiaccio quel tasto che ti fa già pregustare un attimo di intenso piacere prima di andare a lezione di tedesco e... boom! esce una pepsi!
Pensarlo e farlo è una cosa sola, apro lo zaino, prendo il quaderno, strappo un pezzo di foglio e scrivo "PORCA PUTTANA! se c'è scritto coca-cola deve esserci la coca e non la pepsi!!!". lo attacco alla macchinetta e incazzata come una iena mi avvio in sede. Incontro Simone e gli racconto indignata l'accaduto. Lui mi risponde: " ti unisci a una lotta già iniziata, abbiamo scritto e approvato una richiesta per questa cosa".
Ooooooh, ci sono cose su cui non si può transigere!!

lunedì 22 marzo 2010

Sempre lui

Una sera ho visto il cartone animato di Alice nel paese delle meraviglie. A un certo punto del film lei diventava grande e la testa usciva dal tetto della casa e le braccia dalle finestre. Di fronte a quella scena, ho preso coscienza che era quello che stavo provando io. La mia casa era diventata troppo piccola per me, sentivo che non ci stavo più dentro. Dovevo andarmene, seguire anch'io il Bianconiglio. Ero stanco di quello che vedevo, sentivo, vivevo, stanco di quel lavoro, di quelle continue uminliazioni,stanco di sentire sempre le solite parole, le solite promesse di un futuro migliore, stanco di tutto. Stanco di scappare e rifugiarmi in camera come fosse un angolo da cui gridare: "Sto qui buono, non disturbo e non ho pretese, ma vi prego, lasciatemi stare". Ero stanco di quel letto con i bordi in formica con gli adesivi che anni prima avevo appiccicato; stanco della tapparella rotta, della piastrella scheggiate in bagno, stanco di nastri adesivi, corde, fiocchi, chiodi. Stanco di una vita rattoppata. Ero stanco anche di guardare il soffitto senza trovare risposte e soluzioni, senza trovare una via di fuga, un' alternativa. Stanco della mia impotenza. Stanco di essere scontento.


Da: Fabio Volo, Il tempo che vorrei

giovedì 4 marzo 2010

Miss all ship friends!

Un altro incontro con amici di nave, e di nuovo il mio cuore oggi batte più veloce. Oggi ho incontrato Iva, la ballerina tedesca, è in vacanza in giro per l'Italia e ci siamo date appuntamento a Sestri Levante per passare un pomeriggio insieme. E' arrivata anche Giusy, una ragazza di La Spezia che a bordo fa la cantante e che io non avevo mai conosciuto. Sono arrivata con la macchina davanti alla stazione e mentre cercavo parcheggio mi sono sentita chiamare e bussare al finestrino, sono scesa dalla macchina e ci siamo abbracciate. "It's already two years!" Eh sì, sono due anni che non ci vediamo. Abbiamo fatto insieme primo e secondo contratto su Classica.
Abbiamo passeggiato un po' per Sestri, nel carrugio e sul lungomare, ci siamo raccontate gli ultimi anni, abbiamo parlato di amici comuni, del suo viaggio in Italia, dei progetti futuri. Siamo andate in un bar e non abbiamo mai smesso di parlare, gli argomenti sono anche troppi. Poco più di due ore, e già ci siamo dovute salutare. Le ho accompagnate al treno, e sono ritornata alla macchina, ripensando alla nave, ad episodi vissuti insieme,alla mia nave ideale con il mio equipaggio ideale.. Ho passato la galleria e ho visto il mare al tramonto, il solito sospirone grande, il cuore che si allarga e gli occhi si inumidiscono. Mi manca la nave, mi mancano tantissimi amici!
L'esperienza della nave, con tutti i lati negativi che ha e non dimentico, mi ha dato un tesoro enorme.. un po' come l'Erasmus.
E' grazie a questo che so di poter prendere un volo e raggiungere Corinna in Germania, fare un viaggio attraverso Spagna e Portogallo per rincontrare tanti amici, andare in Svizzera e incontrare Debora, chiamare Avra e Dina per una cena ad Atene, sperare un giorno di andare a sciare in Austria da Silvije. Posso incontrare amici a Roma, a Napoli, a Venezia,a Ivrea, a Torino, a Milano, a Bari,a Palermo.. Ricevo mail e messaggi dal Brasile, dall'Argentina, dalla Colombia, dall'India, dalle Filippine e dalla Cina. Non è troppo bello? Come potrebbe non mancarmi?

martedì 2 marzo 2010

Notte bianca di lettura

Sono mesi che cerco un libro,non avevo voglia di comprarlo perché è una spesa che in questo periodo è proprio fuori budget, ma una voglia incredibile di leggerlo. Ho sperato di vederlo fra i regali di Natale, non necessariamente fra i miei, anche fra quelli di amici per poter poi chiederlo in prestito; lo ho cercato nelle biblioteche di tutta Genova ma era già prestato e prenotato fino all'estate; l'ho cercato nelle biblioteche in zona in un giorno di pioggia in cui mi è stato detto che lo avevano dato in prestito 2 giorni prima, lo ho sfogliato e letto avidamente qua e là, nei supermercati, in libreria e all'autogrill. Facendo finta di sfogliarlo me leggevo qualche paragrafo qua e là. Ho trovato il primo capitolo pubblicato su internet e me lo sono letto avidamente, ma mi sono dovuta fermare lì. :(
Finché un giorno chattando con G ho scoperto che lui lo aveva e lo ho subito chiesto in prestito.
Ieri sera me lo ha portato! A mezzanotte mi sono messa comoda sul divano e mi sono assorta nella lettura pagina dopo pagina è arrivata l'una, poi le due. Leggevo senza sosta, anche nelle pause per andare in bagno camminavo col libro aperto in mano e continuavo a leggere. Per ore non ho mai distolto lo sguardo dal libro, solo per scrivere due fogli di pensieri che mi erano nati leggendo quelle pagine. Sono arrivate le tre, ho abbandonato il divano e sono andata nel letto. Ma non avevo minimamente sonno, ho continuato a leggere.
Di solito non amo leggere, due soli minuti di lettura per me sono il più potente dei sonniferi. Sarà perché ho sempre associato la lettura ad un obbligo, la scuola, l'università. Ma questo libro ho aspettato talmente tanto e l'ho voluto così tanto che ora non mi sembrava vero di averlo in mano ( e non di star "rubando" una lettura di nascosto) che me lo sono proprio divorato!
Sono arrivate le 4, poi le 5 e il sonno non si faceva minimamente sentire, avevo voglia di andare avanti, di leggerne ancora un pochino.
Alle 6 ho iniziato ad avere un poco di pesantezza alle palpebre, ma ero a pagina 230 e mancavano solo 65 pagine a finire il libro.
Non mi era mai capitato di leggere un libro così, senza pause, senza addormentarmi e rileggere le stesse identiche righe qualche sera dopo, e magari le stesse righe ancora una terza volta perché non mi ricordavo a che punto fossi arrivata. Un libro letto tutto di un fiato è una storia completa. Un letto come li leggo io di solito è un insieme di flashbacks, di ripetizioni e di dimenticanze.
Ho continuato a leggere, il sonno è di nuovo passato. Sono arrivata alla fine del libro dopo aver riso, aver pianto e aver paragonato con il mio vissuto un'infinità di frasi, descrizioni e sensazioni che leggevo.
Ho chiuso il libro, l'ho appoggiato sul comodino, sono andata in bagno senza accendere la luce perché era già giorno, ho sentito gli uccellini cinguettare, ho aperto la finestra e guardato le vie illuminate dai lampioni che ormai accesi non servivano più. Ho pensato a chi si stava svegliando per andare a lavorare. Sono andata in camera e ho mandato un messaggio "Ho letto tutta la notte, ho finito il libro. Tutto d'un fiato. Grazie. Ora vado a dormire".
Sono le 7 di mattina, spengo la luce.

Ah, il libro in questione era "il tempo che vorrei" di Fabio Volo, li ho letto tutti i suoi libri, sì, e non pensate che sia banale, o meglio, forse lo è, scrive in maniera semplice e racconta cose normalissime. Sì, è facile accalappiarsi il favore del pubblico scrivendo storie semplici in cui chiunque possa ritrovare un po' di se stesso, ma, meglio per lui!! Credo sia proprio per questo che mi piace così tanto. Mi piace vedere come esprime certi concetti, mi piacciono tante metafore che trova. E' perfetta quella della maglietta bagnata che ti si appiccica alla pelle! Perfetta!!