lunedì 24 ottobre 2016

Piccola Jo, sei mitica!

  #  - No! Non lo sono! E se tirarmi su i capelli mi fa diventare una signorina, porterò le trecce fino a che avrò vent'anni!- gridò Jo, strappandosi via la retina e scuotendo l'abbondante capigliatura castana. - Non posso sopportare il pensiero di crescere e diventare la Signorina March, e portare gli abiti lunghied avere l'aria di un manichino. E' già abbastanza seccante essere una ragazza, quando a me piacciono i giochi, i lavori e le maniere dei ragazzi. Non posso rassegnarmi a non essere un maschio, e adesso è anche peggio, perché io morirei dalla voglia di andare a combattere insieme a  papà, mentre mi tocca stare a casa a fare la maglia come una povera vecchietta!

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 # Era quanto mai irritante per lei essere interrotta nel momento in cui stava preparando la prima prova ed essere costretta a mettersi un abito elegante per andare a are delle visite, in una calda giornata di luglio. Detestava le visite di convenienza e non ne faceva mai una se non quando Amy la metteva con le spalle al muro con un patto, o un regalo, o una promessa. In quel momento non c'era più via di scampo: così, dopo aver sbattuto le forbici sul tavolo, continuando a dire che sentiva odor di temporale, si arrese, ripose il suo lavoro e, prendendo guati e cappello, disse ad Amy che la vittima era pronta.
- Jo March, sei capace di irritare anche un santo! Non avrai intenzione di venir a far delle visite conciata in quel modo, spero!-  esclamò Amy, scrutandola con aria sbalordita.
-Perché no? Sono pulita, fresca e mi sento a mio agio. E' il vestito adatto per una passeggiata fra il caldo e la polvere. Se la gente si interessa più ai miei vestiti che a me, non desidero neanche vederla. Sii elegante tu per tutt'e due: a te piace essere bella, a me no, e tutti quei fronzoli ni danno soltanto fastidio.
- Oh mamma mia!- Sospirò Amy.- Che spirito di contraddizione! Mi farai diventar matta prima di riuscire a vederti in ordine per uscire.  [...]
(Righe e righe di Amy che rompe il cazzo)
Amy, vestendosi, dava gli ordini e Jo obbediva, non senza qualche protesta, naturalmente: sospirò infine nell'infilarsi il frusciante vestito di organza, corrugò le sopracciglia con aria cupamente stringeva in un nodo impeccabile i nastri del cappello, lottò dispettosamente con le spille mettendosi il colletto, fece una smorfia spiegando il fazzoletto: quel ricamo le dava un gran fastidio al naso. Poi, dopo aver costretto le mani in un paio di guanti aderenti - ultimo tocco alla sua eleganza-si voltò verso Amy e disse umilmente:
- Mi sento assolutamente infelice: ma se tu mi consideri presentabile, morrò felice.