lunedì 11 marzo 2013

Il mio bimbo

ho riaperto il mio blog dopo qualche tempo, ritrovando il post su "Polluce".
Il mio piccolo Botolino purtropppo non ce l'ha fatta. E' la prima volta dopo la notte in cui è morto in cui mi ritornano le lacrime agli occhi. Ho affrontato bene la cosa, nonostante l'amore che avevo per quel gatto sfortunato. Quello che mi è spiaciuto molto è averlo visto soffrire così tante e tante volte dopo quel cazzo di incidente. Tante volte l'ho visto dopo un'operazione, stanco, barcollante, depresso, e rintronato da decine di medicinali..e onestamente ho stramaledetto quella persona che lo ha investito e poi non si è neanche fermata.
Poi purtroppo sono la prima cui a  volte piace andare un po' più  veloce in auto. Ma quelle volte che penso a Botolo, allora rallento subito!

Botolino è sempre stato il mio preferito perchè da piccolo, ironia della sorte, era fra tutti i gattini neri della sua cucciolata, l'unico riconoscibile.. perchè era il più cicciottello. Voleva sempre mangiare! Era bellissimo! Piccino, tutto nero con gli occhietti azzurri. Gli ho dato io il nome ed era sempre il più coccolato da me, era il mio bimbo. Da sempre l'ho abituato a starein braccio come un bimbo piccolo quando deve fare il ruttino; appoggiato al mio petto e con le zampette anteriori sulla mia spalla, intanto io me lo coccolavo e lui strusciava il muso sul mio mento. Quello è rimasto per sempre il supo modo di fare e richiedere coccole. Anche l'ultima volta che l'ho portato dalla veterinaria, si è fatto fare le coccoel anche da lei in quella maniera.

Il pomeriggio del 1 marzo è stato male, ho sentito ribaltarsi la  lettiera del bagno, Botolo si era alzato dopo ore di totale immobilità, l'ho visto barcollante tornare verso il suo cuscino poi è caduto, facendo dei versi strazianti. Ho pensato "Ci siamo, sta morendo". Ho avuto l'istinto di rompergli qualcosa in testa per ucciderlo e non farlo soffrire. L'ho trattenuto.

Poi è sembrato che si riprendesse, lo abbiamo messo sul cuscino e lì è rimasto inerme e spossato.

Sonbo uscita per andarea  lavorare, e tornata a casa all'1 di notte, ho trovato il miei genitori in piedi davanti alla porta del bagno. Mi si è stretto il cuore. "sta male?" "Mi sa che non ce la fa".
Sono entrata nel bagno, gli ho fatto qualche carezza sulla testa, e dopo alcuni spasmi, è morto.
Mi è sembrato come se mi avesse voluto aspettare. Come Argo, al ritorno di Ulisse.
Ho pianto un po' quella notte. Poi basta. Nemmeno il giorno dopo, mentre scavavo la buca per seppellirlo, vicino a Nano. Devo essere forte di fronte a mia mamma, ma questa sera qualche lacrima me la concedo.

Ciao, Botolo!