giovedì 8 gennaio 2009

Gente di mare

Pubblico il testo di questa canzone con un po' di vergogna e di umiltà, perché ben poco ho io del marinaio; di quelli che il mare lo vivono per davvero, su una piccola imbarcazione completamente in balia delle onde e del vento, quelli che davvero sanno "riconoscere le stelle sempre uguali sempre quelle all'Equatore e al Polo Nord". Ma indubbiamente la sento mia, la ho vissuta e amata sotto ogni aspetto: prima ero la "donna infreddolita nello scialle che aspetta chi non si sa" , e poi la situazione è cambiata e ora sono io che me ne vado dove mi pare e dove non so. E' perfetta! Forse per questo non si chiama "marinai" ma

GENTE DI MARE
A noi che siamo gente di pianura
navigatori esperti di città
il mare ci fa sempre un po' paura
per quell'idea di troppa libertà.

Eppure abbiamo il sale nei capelli
del mare abbiamo le profondità
e donne infreddolite negli scialli
che aspettano che cosa non si sa.

Gente di mare
che se ne va
dove gli pare
dove non sa.
Gente che muore
di nostalgia
ma quando torna
dopo un giorno muore
per la voglia di andare via.

E quando ci fermiamo sulla riva
lo sguardo all'orizzonte se ne va
portandoci i pensieri alla deriva
per quell'idea di troppa libertà.

Gente di mare
che se ne va
dove gli pare
dove non sa.
Gente corsara che non c'e' più
gente lontana che porta nel cuore
questo grande fratello blu.

Al di la' del mare
c'e' qualcuno che
c'e' qualcuno che non sa
niente di te.

Gente di mare
che se ne va
dove gli pare
dove non sa.
Noi prigionieri in questa città
viviamo sempre di oggi e di ieri
inchiodati dalla realtà...
e la gente di mare va.